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Nel Museo Storico del Mutuo Soccorso c’è un luogo nascosto dove è conservato un tesoro di carte: l’archivio storico della Società di Pinerolo. La sua memoria scritta.

L’archivio storico della Società Generale Operaia di Pinerolo è stato riordinato nel 1992. L’intervento ha riguardato non soltanto l’archivio della Società Generale Operaia ma anche gli altri fondi documentari che la Società conserva presso la propria sede. La struttura del fondo documentario prevede serie e sottoserie, ognuna delle quali comprende diverse unità archivistiche, cioè fascicoli, volumi, registri e bollettari. Ogni singola unità archivistica è contenuta in una cartellina e ha un numero di riferimento per consentirne l’identificazione. 

Le cartelline sono contenute in faldoni di cartone antiacido, su ognuno dei quali è apposta un’etichetta con il logo dell’associazione, la denominazione del fondo archivistico, il numero del faldone e i numeri delle unità contenute al suo interno. Oltre alla documentazione cartacea, in archivio sono conservati anche oggetti eterogenei, forme di scarpe, medaglie, timbri, bottiglie commemorative di anniversario.

Il forno sociale

L’8 gennaio 1854 la Società di Pinerolo festeggiò l’apertura della panetteria sociale. L’obiettivo era quello di migliorare le condizioni di vita degli associati fissando un prezzo calmierato del pane che veniva venduto a 44 centesimi al chilo, 5 in meno del prezzo corrente nelle panetterie cittadine dell’epoca.

Il magazzino

A pochi passi dal forno sociale venne aperto un negozio cooperativo della Società. In un primo momento il magazzino ospitava solo generi di prima necessità, riso, farine, paste, ecc, per rivenderli ai soci al prezzo di acquisto. Con l’aumento del numero dei soci, l’offerta si allargò e il magazzino si riempì di nuovi prodotti, compreso il vino!

La scuola operaia

A partire dal 1856, la Società Operaia di Pinerolo istituisce la “Scuola operaia”. I veri e propri corsi di istruzione elementare per analfabeti prendono il via nell’autunno del 1875, quando il maestro pinerolese Eugenio Piccinino si offre di far “scuola ai Soci che vogliano approfittarne, in quell’ora della sera che sarà ravvisata più conveniente”. La Società Operaia fornì i locali e il materiale occorrente.

La bandiera

La Società di Pinerolo fece della bandiera l’accompagnatrice di ogni uscita ufficiale. Ora questa bandiera è esposta nella Sala del Consiglio della sede di Via Silvio Pellico 19.

Il 2 febbraio 1879 la Società di Pinerolo decise di farsi confezionare una nuova bandiera e la scelta ricadde sulla ricamatrice torinese Marietta Pepione che nel 1851 aveva già confezionato quella dell’Associazione Generale degli Operai di Torino. Il prezzo pattuito, dopo lunga contrattazione, fu di 450 lire, compresa anche “la cassa per imballaggio e custodia”.

La reciprocanza

La Società di Pinerolo stipulò con numerose consorelle il cosiddetto “patto di reciprocanza” a favore dei rispettivi soci che si trasferivano per motivi personali. Il patto stabiliva che il socio potesse essere aggregato alla Società di Mutuo Soccorso del luogo in cui si era stabilito, con il conseguente diritto a ricevere da questa il sussidio di malattia e l’assistenza medica gratuita.

La sede

La sera del 12 ottobre 1848, a Pinerolo, un calzolaio, un indoratore, quattro falegnami, due sarti, un capomastro, un decoratore e un meccanico si riunirono nella locanda del Cavallo Bianco per costituire la prima Società di Mutuo Soccorso d’Italia.

La sede dell’Associazione fu stabilita in Via Silvio Pellico 19 in un edificio acquistato dalla neonata società alla fine dell’Ottocento.

Le feste

Per conquistare uno spicchio di antiquotidianità e per uscire dall’usuale oculatezza che caratterizzava la vita delle società, si organizzavano anche molti momenti di festa e di svago aperti ai soci. Nel 1908, per esempio, in occasione dei sessant’anni dalla fondazione della Società pinerolese, i festeggiamenti durarono tre giorni (6,7 e 8 settembre) con un programma fittissimo di iniziative: musica, spettacoli cinematografici, balletto, ma anche cibo e bevande a volontà.

Le regole

La Società si dotò fin da subito di uno Statuto e di un Regolamento che definissero, articolo dopo articolo, lo scopo dell’associazione, le modalità di ammissione dei soci, i loro diritti e i loro doveri, la struttura organizzativa della Società – ovvero i compiti del Presidente, del vice-presidente e del tesoriere – oltre che le modalità di impiego del denaro.

Il 30 luglio del 1849 la Regia Intendenza della provincia di Pinerolo comunicava l’approvazione del Regolamento della Società degli Operai di Pinerolo.

Le società di mestiere

A partire dal 1856, la Società Operaia di Pinerolo istituisce la “Scuola operaia”. I veri e propri corsi di istruzione elementare per analfabeti prendono il via nell’autunno del 1875, quando il maestro pinerolese Eugenio Piccinino si offre di far “scuola ai Soci che vogliano approfittarne, in quell’ora della sera che sarà ravvisata più conveniente”. La Società Operaia fornì i locali e il materiale occorrente.

Archivio Storico

L’Associazione Generale degli Operai di Pinerolo venne fondata il 12 ottobre 1848 e autorizzata con Regio Decreto il 10 luglio 1848 ed è attiva ancora oggi nella sede storica di via Silvio Pellic a Pinerolo.